giovedì 31 dicembre 2009
mercoledì 30 dicembre 2009
[GFM] Cairo: la polpetta avvelenata
Aggiornamenti sulla partenza dell'autobus con i 100 delegati :
L'accordo preso con il ministero degli Esteri egiziano di inviare una delegazione di 100 persone è rapidamente cambiato questa mattina. Mentre ieri sera il comitato direttivo approvava il piano, durante le prime ore del mattino a maggioranza si è deciso di non accettare totalmente la proposta dell'invio di un piccolo gruppo. L'autobus è partito solo con alcuni volontari perchè nel frattempo il ministero degli Esteri egiziano aveva annunciato alla stampa una differente versione dei fatti e cioè che avevano "scelto" le 100 persone perché erano gli unici membri veramente pacifici della delegazione - cosa ovviamente falsa, mentre invece da parte degli organizzatori c'era stato il tentativo di selezionare i delegati in poco tempo in modo da permettere a tutte le nazioni di essere rappresentate.
Quindi la maggioranza dei delegati sono scesi dall'autobus che è andato avanti, portando le persone che si sentivano di voler comunque raggiungere Gaza.
Come condiviso da tutte le delegazioni, domani mattina alle 10 si svolgerà una grande marcia internazionale per la libertà di movimento attraverso il confine tra l'Egitto e la Striscia di Gaza, per la fine dell'assedio e per fermare la costruzione del muro egiziano.
[GFM] Cairo: sede ONU
Dopo giorni di lotta e pressione sul governo egiziano oggi è stato comunicata la possibilità di far arrivare 100 delegati della Gaza freedom March a Gaza, ma ufficialmente il merito di questo risultato è della sig.ra Mubarak.
Da ieri pomeriggio di fronte alla sede dell'Onu infatti, poche persone, tra cui alcuni di Campagna Palestina Solidarità, tenevano impegnati decine di poliziotti incaricati di sorvegliarli (vedi foto).
In un primo momento la polizia ha attuato minacce psicologiche e poi la forza portando via fisicamente i 3 ragazzi egiziani e il palestinese-americano che si erano uniti al presidio.
Dopo una notte insonne di lotta, in sei confinati in 4 metri quadri al freddo, dietro le transenne, senza coperte e viveri la mattinata è stata caratterizzata dalle trattative con l'intelligence egiziana sulla possibilità di arrivare a Gaza e le continue manifestazioni di solidarietà delle delegazioni italiana e spagnola, le interviste da radio e televisioni e una commovente chiamata di solidarietà del presidente del Palestinian Medical Relief di Gaza.
Nel primo pomeriggio, dopo l'ennesima risposta negativa ricevuta dal mediatore governativo, la situazione è degenerata, con lo sblocco delle transenne e barriere che bloccavano gli attivisti, con un'attivista che si è stesa sulla strada di fronte alla sede Onu, rischiando seriamente di essere travolta dal traffico cairota, un poliziotto che stava per strozzare una compagna per togliergli la macchina fotografica a cui poi è stata sequestrata la memoria, spintoni e rimozioni forzate di persone che facevano resistenza passiva.
domenica 27 dicembre 2009
[GFM] Cairo: Ponte Qasr el Nil
lunedì 21 dicembre 2009
Il governo egiziano vuole impedire l'entrata a Gaza della Freedom March
Gaza Freedom March
AGGIORNAMENTO
21 dicembre 2009
Siamo determinati a rompere l'assedio
Continueremo a fare tutto il possibile perché si realizzi
Con il pretesto di un aumento delle tensioni sul confine tra Gaza ed Egitto,
il Ministero degli Esteri egiziano ci ha informato ieri che il confine di Rafah
sarà chiuso nelle prossime settimane. Abbiamo risposto che la tensione c'è
sempre al confine a causa dell'assedio, che non ci sentiamo minacciati e
che, se ci sono rischi, sono rischi che siamo disposti a correre. Abbiamo
anche detto che ormai è troppo tardi per gli oltre 1.300 delegati provenienti
da più di 42 paesi per cambiare i loro programmi. Abbiamo entrambi
convenuto di proseguire i nostri scambi.
Anche se lo consideriamo un passo indietro, è comunque qualcosa che
abbiamo incontrato - e superato - in passato. Nessuna delle delegazioni,
grandi o piccole, che sono entrate a Gaza nel corso degli ultimi 12 mesi ha
mai ricevuto un' autorizzazione finale prima di arrivare al confine di Rafah.
La maggior parte delle delegazioni sono state scoraggiate persino da
lasciare il Cairo per Rafah. Alcune hanno avuto i loro pullman bloccati lungo
la strada. Ad alcune è stato detto chiaro e tondo che non potevano andare
a Gaza. Ma a seguito di pressioni pubbliche e politiche, il governo egiziano
ha cambiato la sua posizione e le ha lasciate passare.
I nostri sforzi e i nostri piani rimangono invariati, a questo punto. Abbiamo
deciso di rompere l'assedio di Gaza e marciare il 31 dicembre contro
l'assedio israeliano. Continuiamo nella stessa direzione.
Le ambasciate e missioni egiziane in tutto il mondo devono sentire la nostra
voce e quella dei nostri sostenitori (per telefono, fax ed e-mail) nei prossimi
decisivi giorni, con un messaggio chiaro: lasciate che la delegazione
internazionale entri a Gaza e lasciate che la Gaza Freedom March faccia il
suo cammino.
** Esempio di testo per le chiamate/fax/email all'ambasciata egiziana
Scrivo per esprimere il mio pieno sostegno alla Gaza Freedom March del
31 dicembre 2009. Chiedo al Governo egiziano di consentire ai/alle 1.300
delegati/e internazionali di entrare nella Striscia di Gaza attraverso l'Egitto.
domenica 20 dicembre 2009
1415
nomi, cognomi, età e contesto in cui sono stati uccisi.
(dati a cura del Palestinian Center for Human Rights)
La Storia non si cancella - 2
Una coincidenza simile era già accaduta con la riabilitazione dei lefebvriani resa nota il giorno dopo l’intervista negazionista al vescovo Williamson.
Coincidenze.
Le “eroiche virtù” di PioXII, il papa che restò in silenzio di fronte alle leggi razziali e all’Olocausto, non potevano aspettare.
Se non fossi già anticlericale, coglierei l'occasione per diventarlo.
La Storia non si cancella - 1
Auschwitz: rubata la scritta "Arbeit macht frei"
dal messaggero
Tullia Zevi: «Provocazione o idiozia, ma è l'oblio il pericolo più grande»
"Il pericolo che vedo è quello dell’oblio. Come non si dovrebbe mai smettere di ripetere, se la memoria viene cancellata, questo condanna un popolo, una nazione, l’umanità intera, a rivivere i mali del passato. Con amarezza vedo la potenza dell’oblio. Con tutte le nostre forze penso che vada arginato"
Moni Ovadia: il furto di Auschwitz e l'uso strumentale di un luogo di dolore
"Vorrei ricordare che Primo Levi ha scritto Se questo è un uomo, non Se questo è un ebreo. L’ebreo rappresenta la minoranza e l’alterità. Il suo capolavoro è la distruzione degli idoli e dell’idolatria. Il suo messaggio è la volontà di onorare la persona e darle una centralità costante e assoluta.
Solo richiamando questa realtà, facendone partecipi i “diversi” di oggi, che fanno paura come gli ebrei di allora, daremo finalmente ad Auschwitz il valore maieutico che ha."
Opposizione "senza se e senza ma"
D'Alema: "certi inciuci farebbero bene"
Guzzanti-Rutelli: "Berluscò, ricordate dell'amici!!!"
sabato 19 dicembre 2009
Gaza, terra contaminata dai bombardamenti
E' il risultato di uno studio condotto da New Weapons Research Group (Nwrc), una commissione indipendente di scienziati basata in Italia che studia l'impiego delle armi non convenzionali e i loro effetti di medio periodo sui residenti delle aree in cui vengono utilizzate.
Scarica documento completo
mercoledì 16 dicembre 2009
Mandato d'arresto contro Tzipi Livni
dal manifesto:
«Mandato di cattura per i massacri», Livni annulla viaggio a Londra
"Questo però non è l'unico motivo di tensione esploso di recente tra Tel Aviv e Londra. Presto i prodotti che dalla Cisgiordania andranno verso il Regno unito, dovranno specificare nell'etichetta se sono stati confezionati dai palestinesi o nelle colonie ebraiche (illegali per il diritto internazionale)."
Più la giri, più puzza
corriere.it scrive "la rivendicazione è arrivata alle 13 di mercoledì con una telefonata anonima e un volantino al quotidiano «Libero»."
Un gruppo di anarchici che rivendica un'azione su Libero?
Quello dove lavora ancora come opinionista Renato Farina "Betulla", che aveva ammesso di aver collaborato, con i Servizi segreti italiani, fornendo informazioni e pubblicando notizie false in cambio di denaro?
Va bè che sono "informali"... ma certo che sono un pò strani 'sti anarchici.
martedì 8 dicembre 2009
Criminalità organizzata
Sarebbe questa la lista stilata dall'Enel per le "nuove" centrali nucleari.
Una scelta che, ignorando il referendum dell' 1987, che bocciò la costruzione di centrali nucleari, porterà alla militarizzazione dei territori, ad un aumento dei costi per l'energia (20 miliardi di euro subito per gli impianti e costi incalcolabili per la gestione e smaltimento delle scorie) e a disincentivi per le energie rinnovabili.
Grazie a tipi come Scajola.
domenica 6 dicembre 2009
Cuba
Leggo regolarmente gli articoli di Yoani Sánchez su Internazionale e però mi fà strano non leggere mai una riga sull'embargo a cui Cuba è sottoposta da mezzo secolo, che credo possa spiegare, se non altro, la carenza di merci nell'isola.
Cyberwar a Cuba di Minà sul manifesto
Ogni articolo di Minà è prezioso perchè dà comunque un altro punto di vista rispetto ai media mainstream, ma fà strano anche qui non leggere mai una critica al governo cubano, che in 50 anni non è riuscito a creare una nuova classe dirigente e che nel migliore dei casi, come dice la Sanchez, un pò "paternalista" lo è.
Uguaglianza, giustizia e diritto al lavoro
Le parole del grande Monicelli al No B Day
Uguaglianza, giustizia e diritto al lavoro
Senza queste tre cose non c'è libertà!
e un articolo interessante di Megachip sul NBD
Rivoluzione viola?
"senza il minimo dubbio, le rivoluzioni colorate sono state tutte eterodirette, eterofinanziate. Vale anche per la manifestazione del 5 dicembre? Non credo. Il Bilderberg non si occupa dei dettagli. Ragiona per strategie lunghe."
[...]
sabato 5 dicembre 2009
Unica strada: boicottare Israele
Il boicottaggio contro le politiche di segregazione e occupazione del governo isreliano è l'unica arma che abbiamo per poter accelerare la fine dell'occupazione delle terre palestinesi.
Quà la top ten dei marchi da boicottare questo Natale
http://bdsmovement.net/?q=node/601
Per quanto mi riguarda, di sicuro il mio prossimo shampo non sarà dell'Oreal, il mio nuovo pc non avrà un processore Intel e il mio prossimo cellulare non sarà della Motorola.
http://www.hanguponmotorola.org/
giovedì 3 dicembre 2009
Auguri
Imminente l'annuncio del presidente americano. Nessun riferimento alla data di rientro delle truppe
In Afghanistan altri mille soldati italiani
Frattini: «Ritiro truppe non oltre il 2013»
lunedì 23 novembre 2009
giovedì 19 novembre 2009
martedì 3 novembre 2009
Crocefisso si, crocefisso no
La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha detto «no» ai crocifissi in classe.
Una sentenza del TAR del Veneto tempo fa, giustificava la presenza del crocefisso affermando che questo simbolo ha "un significato neutrale e laico in riferimento alla storia e alla tradizione dell’Italia" e che "oltre ad essere un simbolo religioso, può rappresentare anche gli altri valori".
La Corte Europea afferma una cosa banale forse, ma a mio avviso molto più precisa, ovvero che "il simbolo del crocifisso ha una pluralità di significati tra cui il senso religioso è predominante."
Personalmente credo che per il rispetto di tutti, credenti e non credenti, tutti i luoghi pubblici dovrebbero essere liberi da simboli religiosi o da simboli il cui senso predominante è quello religioso.
Non vedo nulla di blasfemo o di irrispettoso in questa affermazione. Anzi.
La domanda da porsi non è "Perché dobbiamo togliere il crocefisso?", ma caso mai "Perchè abbiamo dovuto mettercelo?"
Per inciso, la legge che lo prevede è un Regio Decreto del 1924!
domenica 1 novembre 2009
Circola un filmino scandaloso...
"Gira un filmino scandaloso, una cosa davvero schifosa e impresentabile, un film concepito per il ricatto che se dovesse uscire farebbe vergognare chiunque. È il filmino dell'Italia. Il paese dove ti ammazzano in galera spezzandoti la schiena in due punti, il posto dove i carabinieri tentano l'estorsione. Il paese che sta nelle prime posizioni mondiali per diseguaglianza economica, il posto dove un cittadino su quattro sotto i 25 anni è disoccupato. [...]
Nel filmino c'è tutto quello che c'è da sapere: i capitali mafiosi che rientrano anonimi con la modica spesa del cinque per cento, vita e opere di Dell'Utri, le leggi per farla franca, due o tre morti sul lavoro ogni giorno [...]"
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mercoledì 28 ottobre 2009
Eyal Sivan ritira il suo ultimo film dal festival di Parigi in segno di opposizione alla politica israeliana di apartheid
Un gran gesto di Eyal Sivan regista israeliano e co autore con Michel Khleifi di Route 181 e autore di molti film tra cui ricordiamo Lo Specialista sul processo a Eichmann. Una lettera lucida di grande spessore, ferma nel denunciare da un lato l'uso strumentale da parte israeliana della produzione culturale cinematografica per dimostrare l'esistenza di una democrazia in Israele; dall'altro l'opportunismo e il silenzio complice dei cineasti israeliani che, pur di ottenere finanziamenti pubblici, si guardano bene dal denunciare l'occupazione e i crimini di guerra a Gaza e in Libano. Grazie Eyal Sivan
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lunedì 19 ottobre 2009
La Democrazia
Ad Aprile CISL-UIL-UGL definiscono con Confindustria le nuove regole di contrattazione sindacale, senza la CGIL.
A ottobre 2009 Federmeccanica insieme a CISL e UIL firmano, senza la FIOM, il nuovo contratto di categoria per il quale un lavoratore di terzo livello riceverà, per il primo anno di vigenza contrattuale, poco più di 15 euro netti.
CISL e UIL rappresentano un terzo dei metalmeccanici e hanno firmato per tutti, forzando la situazione.
Da metalmeccanico vorrei almeno avere la possibilità di dire la mia su questo accordo.
ll comunicato della Fiom
lunedì 12 ottobre 2009
Manifestazione Nazionale Antirazzista
• Regolarizzazione generalizzata per tutti
• Abrogazione del pacchetto sicurezza
• Accoglienza e diritti per tutti
• No ai respingimenti e agli accordi bilaterali che li prevedono
• Rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro
• Diritto di asilo per rifugiati e profughi
• Chiusura definitiva dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE)
• No alla contrapposizione fra italiani e stranieri nell’accesso ai diritti
• Diritto al lavoro, alla salute, alla casa e all’istruzione per tutte e tutti
• Mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro
• Contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone gay, lesbiche, transgender.
• A fianco di tutti i lavoratori e le lavoratrici in lotta per la difesa del posto di lavoro
Comitato 17 ottobre
sabato 10 ottobre 2009
Bastardi senza gloria
Merita per mille e un motivo. Tranquilli, ne elecherò solo qualcuno.
Merita perchè parlare di nazisti nel 2009 e farlo senza banalizzare e senza annoiare non è facile.
Merita perché è un film storico e/o fanta-storico, nel senso che immagina un altro corso degli eventi e ci ricorda, banalmente, ma saggiamente, che la storia la fanno gli uomini (e le donne, chiaro) e che ognuno può e deve fare la propria parte.
Merita perché è anche un film politico nel senso che prende posizione. Si obietterà: facile prendere posizione contro il nazismo. Si, facile ma non scontato per i tempi in cui viviamo.
Merita perché non parla di martiri, ma di persone che lottano, ognuna a modo suo.
Merita perché sottolinea le responsabilità (la svastica scolpita in fronte). Merita perché, come dice Aldo, il capitano dei bastardi, 'Non ci piace l'idea che una volta finita la guerra un nazista si possa togliere la divisa e andare in giro come se nulla fosse successo.'
Merita perché è un film sull'amore per il Cinema, per gli omaggi al grande Sergio Leone, per la strepitosa colonna sonora, per le ottime interpretazioni.
Merita perché ad ogni scalpo di nazista, ti tocchi la testa e vedi che altre 10 persone davanti a te fanno lo stesso.
Merita perché fa ridere.
Merita perché è bastardo fino in fondo ed ha pure ragione!
Trailer
sabato 3 ottobre 2009
Responsabilità
'In molti film recenti si indaga sui traumi personali. Bisogna invece interrogarsi sulle responsabilità non solo dei soldati, ma anche della società che li ha mandati a commettere crimini."
Italia: annozero
'La mestizia in scena è quella di un’Italia ridotta così.'
Leggi articolo
La Libertà
Debbo ammettere che credo ancora nelle idee che mi sono state inculcate da ragazzo, sui banchi della scuola, e non saprei non dico tradirle, ma nemmeno immaginarne altre che le sostituissero: segno quindi che sono inadatto ai tempi, i quali richiedono versatilità e immaginazione.
Io credo, per esempio, nella Libertà e di questo vorrei parlare.
Uno dei momenti più felici della mia giovinezza fu quando lessi questa semplice frase, che mi spiegava tutto il mio amore: "La Storia è storia della lotta per la libertà".
Quest'amore per la parola Libertà non sopportava aggettivi né associazioni: io non volevo una libertà sorvegliata, difesa, personale, intellettuale; né gradivo che le si accoppiassero concetti altrettanto nobili, come Giustizia e Democrazia, parendomi che la libertà li contenesse tutti, anzi li proteggesse.
Da tempo il mondo ha in sospetto la Libertà; e i popoli, attraverso i loro rappresentanti, fanno di tutto per darle un altro nome, meno risibile: col risultato che ideologie contrarie e opposte vengono chiamate con lo stesso nome, portando la confusione.
Noi italiani odiamo la Libertà; e la prova maggiore che io porto a sostegno di tale tesi è il gran numero di monumenti eretti nel nostro Paese ai martiri della Libertà, che sono sempre morti per difenderla. Noi amiamo la Forza e la Libertà sta sempre dalla parte dei deboli, che muoiono. Nonostante questo, la Libertà è una forza vitale che può essere oscurata, mortificata ma non soppressa e che ogni uomo, in un preciso momento della sua vita, impara veramente ad amarla, ma che pretendere di anticipare questo momento è avventato, anzi illiberale.
Sull'autorità
L'autorità mi infastidisce, non sopporto la dipendenza, ripudio la sottomissione. Gli ordini, gli inviti, i consigli, le richieste, le esigenze, le proposte, le direttive, le ingiunzioni mi paralizzano. Da me si può ottenere qualsiasi cosa, ma niente appena spunta fuori qualcosa di assimilabile all'espressione di un potere che abbia la pretesa di dire ciò che devo e che non devo fare.
martedì 22 settembre 2009
I diritti delle donne in Afghanistan
Molti giustificano l'occupazione dell'Afghanistan da parte degli USA e dei suoi alleati, dicendo che la guerra contro i talebani si fà anche per migliorare la condizione delle donne afghane e per i loro diritti.
Secondo le donne afghane di Rawa (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan) tutto ciò è semplicemente falso.
da rawa.org
'Sette anni fa il governo statunitense e i suoi alleati hanno legittimato l’invasione militare dell’Afghanistan facendo credere alla popolazione di tutto il mondo che avrebbero liberato le donne afghane, portato la democrazia, combattuto il terrorismo. Il nostro popolo, oppresso dal regime dei talebani, era pieno di speranze; ma presto il suo desiderio di sicurezza, democrazia e libertà è stato tradito.
Con l’insediamento del governo fantoccio di Karzai, gli USA si sono alleati di nuovo con i signori della guerra fondamentalisti, che loro stessi avevano creato. Fin dall’inizio Karzai ha ignorato le richieste del suo popolo e la fiducia che gli era stata accordata e ha scelto di compromettersi con i criminali dell’Alleanza del Nord, offrendo loro le più alte cariche governative. Il nostro popolo si è sentito maggiormente tradito; contrariamente a quanto viene dichiarato da ministri e ufficiali governativi corrotti, il paese è sempre più sotto il controllo delle mafie e le auto immolazioni, gli stupri, i rapimenti di donne e bambini sono ai più alti livelli della storia dell’Afghanistan.'
PS: l'articolo citato è stato pubblicato ad ottobre 2008. Dubito che la situazione sia migliorata da un anno a questa parte, ma spero di essere contraddetto.
Strage. Massacro. Inferno. Reagire.
da peacereporter.net
Il contesto reale
"I titoli di quasi tutti i giornali, dei tg e dei commentatori sono unanimi: «Strage di Italiani in Afghanistan: 6 militari uccisi». Ecco il modo ideologico di leggere e dare false notizie per vere. La «strage» riguarda 20 afghani e 6 militari, tutti uccisi nello stesso istante e con le stesse modalità; poi vi sono oltre 60 feriti afghani e 4 militari italiani. I feriti italiani sono stati rimpatriati per le cure necessarie, gli afghani sono rimasti per strada e se non interviene Emergency restano lì ad aumentare il numero dei morti afghani.
A costo di apparire cinico (e non lo sono) non riesco a piangere questi morti «italiani», isolati dal loro contesto reale."
Leggi tutto
di Paolo Farinella, prete
(18 settembre 2009)
giovedì 17 settembre 2009
Il 19 settembre mobilitazione spontanea: "No ai bavagli, si alla pace"
Per questo motivo l'associazione PeaceLink di volontariato dell'informazione ( www.peacelink.it ) e il portale satirico "Mamma!" ( www.mamma.am ) hanno lanciato la campagna di mobilitazione spontanea "No ai bavagli, si' alla pace", invitando i cittadini a realizzare azioni nonviolente contro la disinformazione e le guerre.
"No ai bavagli, si' alla pace" e' una campagna per l'invito dei cittadini all'azione diretta contro la disinformazione e la propaganda che condizionano la vita delle persone, e spesso la espongono a gravi pericoli.
E' una campagna che non ha un centro di organizzazione, e si propone unicamente di raccogliere e dare visibilita' a tutte le iniziative di gruppi e singole persone che decideranno di attivarsi su questi temi, "manifestandosi" anche in assenza di un assembramento di piazza.
lunedì 14 settembre 2009
A Roma per la libertà di stampa
http://fnsi-libera-informazione.blogspot.com/
domenica 13 settembre 2009
Venezia premia la propaganda israeliana
Non ho visto il film, ma leggendo alcune dichiarazioni del regista mi pare palese che si tratti di un film di propaganda.
da lastampa.it
«Tutto è partito da un ricordo sensoriale: l'odore di carne bruciata. Dalla mia memoria soggettiva è nato questo film, che ha una struttura classica per far sentire i sentimenti dei personaggi al pubblico, perchè si identifichi». Così il regista israeliano Samuel Moz ha presentato il suo Lebanon, che ritorna alla Prima Guerra del Libano del 1982, quando il 6 giugno alle 6.15 del mattino l'allora soldato 20enne Moz uccise un uomo, per la prima volta nella sua vita.
«Alcuni ricordi non li ho più, ma gli altri - ha detto il regista e sceneggiatore - mi sono serviti non per documentare degli eventi, ma per raccontare la storie interiore dei carristi, quattro anime ferite e sanguinanti».
dal manifesto.it (di Roberto Silvestri)
'Lebanon, di Samuel Maoz [..] è opera prima, abbastanza virtuosa da convincere anche il pubblico più attrezzato che le vittime da compatire e ricordare con commozione, dopo l'aggressione in Libano del 1982 non sono i massacrati civili o in armi, ma la psiche fragile dei delicati massacratori. Missione riuscita.'
sabato 12 settembre 2009
Gaza Freedom March
Gaza Freedom March - 1 Gennaio 2010
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Una grande manifestazione internazionale non violenta per fermare l'assedio illegale israeliano a Gaza.
http://www.gazafreedommarch.org
domenica 30 agosto 2009
10 domande
L'appello di articolo 21
venerdì 21 agosto 2009
Omissione di soccorso
di Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo
Si infrange il principio fondamentale del diritto del mare che è quello di prestare soccorso a chi è in difficoltà"
intervista di Nello Trocchia a Laura Boldrini
Il complesso dispositivo militare costruito dall’Italia in collaborazione con la Libia, con Malta e con Frontex (la polizia europea per il controllo delle frontiere ndr) , per contrastare le traversate del Canale di Sicilia contempla negli ultimi mesi l’accoglienza solo per i pochi che riescono a varcare il limite delle acque territoriali italiane, altrimenti le procedure sono quelle del respingimento (oltre 1200 casi da maggio) oppure dell’abbandono in mare per giorni, per quanti siano riusciti a superare il primo sbarramento costituito dai pattugliamenti congiunti italo-libici, ma non siano riusciti ad avvicinarsi abbastanza alle acque territoriali italiane.
Il respingimento collettivo è vietato da tutte le Convenzioni internazionali e in particolare dal Protocollo n. 4 allegato alla Convenzione Europea a salvaguardia dei diritti dell’Uomo, Convenzione alla quale sia l’Italia che Malta sono soggette, anche quando si avvalgono della esternalizzazione delle pratiche di respingimento alle autorità libiche.
L'omissione di soccorso è un reato e và contro i principi basilari della solidarietà umana.
Chi ne risponderà?
Se me lo dicevi prima
Se ce lo diceva prima (come suggeriva Jannacci) sarebbe stato meglio...ma l'importante è arrivarci.
Dal sito di Romano Prodi
[...]
La causa della sconfitta di questa grande stagione [dei governi riformisti ndr] è da individuare nel fatto che, mentre in teoria il nuovo labour e l’ulivo mondiale erano una fucina di novità, nella prassi di governo di Tony Blair e i governi che ad esso si erano ispirati si limitavano ad imitare le precedenti politiche dei conservatori inseguendone i contenuti e accontentandosi di un nuovo linguaggio.
Sul dominio assoluto dei mercati, sul peggioramento nella distribuzione dei redditi, sulle politiche europee, sul grande problema della pace e della guerra, sui diritti dei cittadini e sulle politiche fiscali le decisioni non si discostavano spesso da quelle precedenti.
[...]
martedì 4 agosto 2009
Primi effetti
da Fortress Europe
Ospitavano due badanti, casa sotto sequestro
È successo ad Arcevia, nelle Marche. Una donna di 83 anni e il figlio di 61 sono stati denunciati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
domenica 2 agosto 2009
Un momento
martedì 21 luglio 2009
sabato 18 luglio 2009
Il G8, gli arresti di Torino e Caselli
Un provvedimento che appare eccessivo per i fatti avvenuti durante il G8.
Un provvedimento particolare, anche perchè deciso da Giancarlo Caselli.
Occhi aperti sull'inchiesta di Torino
giovedì 16 luglio 2009
Politicamente incisiva?!?
Napolitano firma le leggi razziali e poi scrive una lettera al governo in cui indica le «rilevanti criticità» della legge.
Fini, presidente della Camera dice che la lettera è "politicamente incisiva".
Berlusconi risponde "Rifletteremo".
In pratica, la lettera del presidente della Repubblica è carta straccia.
Chi avrebbe dovuto difendere i principi della Costituzione Italiana non l'ha fatto.
Art.2:
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art.10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio dellae libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Meno due.
sabato 11 luglio 2009
Il potere
Non mi piace chi vuole il potere,
chi lo esercita, chi ne abusa.
Mi piace poter fare , poter dire,
poter scrivere, poter andare.
Ma non mi piace il potere.
venerdì 10 luglio 2009
Manifestazione al porto di Ancona
Bloccata la Nave dei Respingimenti, 2.000 persone in corteo liberano la zona blindata del porto
Poco prima del corteo, 50 attivisti, alcuni via mare, occupano i portelloni della nave Superfast e bloccano per un'ora la partenza verso Patrasso.
martedì 7 luglio 2009
Fida Qishta in Italia
Il 27 dicembre 2008, ha inizio “Piombo fuso”. Nel corso delle tre settimane dell'operazione militare vengono uccisi 1285 palestinesi. Secondo i dati del Palestinian Center for human rights, tra loro 895 civili e 167 poliziotti. I bambini ammazzati sono 280, le donne 111.
I feriti sono 4336 (tra loro 1133 bambini e 735 donne).
2400 le case totalmente distrutte.
Decine di organizzazioni dei diritti umani iniziano a raccogliere indizi per incriminare per “crimini di guerra” militari e politici israeliani che hanno partecipato “Piombo fuso”.
Fida Qishta è di Rafah, città al confine sud della Striscia di Gaza. Ha poco più di vent'anni, cura il blog http://sunshine208.blogspot.com ed insegna. E' stata invitata in Italia da Ya Basta e da Campagna Palestina Solidarietà per raccontare e per mostrare le foto e i video di quanto è accaduto e di ciò che tuttora accade nella Striscia di Gaza.
Racconta dell'operazione militare israeliana, di alcuni episodi di incredibile ferocia dei soldati israeliani. Ma qualcuno potrebbe dire che si tratta di propaganda.
Le immagini però sono difficilmente falsificabili e per capire cos'è stato Piombo Fuso ti basta e avanza vedere gli effetti del fosforo bianco sulla schiena di un ragazzino di 12 anni.
“La cosa che più ci ha indignato, come palestinesi, è stata l'indifferenza della comunità internazionale, davanti a questi crimini” ci dice.
Anche se i giornalisti erano stati fatti tutti uscire dalla Striscia di Gaza durante l'operazione, le informazioni sono passate, dai blog come quello di Fida o come quello di Vittorio Arrigoni.
Nessuno può dire che non si sapeva cosa stesse accadendo.
E nessuno può dire di non sapere quello che sta accadendo oggi.
Anche se i bombardamenti sono finiti, la Striscia di Gaza continua ad essere sotto assedio. Le persone e le merci vengono bloccate sistematicamente sia in ingresso che in uscita.
“Nonostante le parole di Obama che ha parlato di ricostruzione, alla frontiera il materiale che servirebbe per ricostruire non viene fatto passare.”
L'esercito israeliano ha poi imposto una zona cuscinetto (Buffer Zone) di 1 Km dal confine est, che proibisce ai contadini di andare a lavorare i propri campi, unica fonte di reddito per molti.
Fida ci mostra un altro video in cui l'esercito israeliano spara su alcuni contadini palestinesi, nonostante la presenza degli attivisti dell'ISM (International Solidarity Movement).
Stesso discorso per i pescatori.
Secondo gli accordi di Oslo, i pescherecci palestinesi possono navigare fino a 20 miglia dalla costa, secondo la legislazione internazionale fino a 12, a 6 miglia per una legge dello stato israeliano, per disposizione della marina militare israeliana il limite è di 2 miglia.
Oltre questo limite la Marina israeliana spara contro i pescatori, come ci mostra Fida in un suo video.
“Il boicottaggio economico, culturale, accademico e sportivo di Israele è l'unico modo non violento per cambiare la politica discriminatoria e il sistema di apartheid instaurato dal governo israeliano.”
Contro il razzismo di Stato
Nel porto di Ancona ogni giorno si violano i più elementari diritti umani, si nega sistematicamente il diritto di asilo. Ogni giorno, profughi e richiedenti asilo, uomini e donne che scappano dall'Afghanistan o dall'Iraq, vengono direttamente respinti dalla polizia di frontiera e reimbarcati nel viaggio di ritorno verso l'inferno del campo profughi di Patrasso. Uomini e donne che, come Amir, incontrano la morte soffocati nei container o schiacciati dai tir.
Giovedì 9 luglio manifestazione ad Ancona per dire basta alla vergogna dei respingimenti, per abbattere l'infrastruttura securitaria del nuovo razzismo aprendo le porte d'oriente alla libertà e ai diritti.
ore 19.00 - Piazza Roma - Ancona
www.glomeda.org
Se il pacchetto sicurezza (?) è anticostituzionale...
Sono dell'idea che bisogna provarle tutte. Una cosa da fare ad esempio è scrivere a Napolitano chiedendo di rimandare la legge alle camere:
Al Sig. Presidente della Repubblica Italiana.
(presidenza.repubblica@quirinale.it)
Considerato che secondo molti giuristi e costituzionalisti il pacchetto "Sicurezza" è palesemente in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, riteniamo sia nei Suoi poteri/doveri rinviare alle camere il provvedimento in questione.
Distinti saluti,
sabato 4 luglio 2009
IL RITORNO DELLE LEGGI RAZZIALI
Di nuovo le leggi razziali (leggi il testo del ddl (chiamato) sicurezza .
Il REATO DI CLANDESTINITÀ viene punito con un'ammenda da 5mila a 10mila euro.
Arriva la tassa di soggiorno un contributo di 200 euro per la richiesta di cittadinanza da parte di stranieri, mentre per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno è previsto un contributo da un minimo di 80 a un massimo di 200 euro.
La permanenza nei Cie, i centri di identificazione ed espulsione, degli immigrati senza permesso di soggiorno, è prolungata dagli attuali 60 giorni a 180 giorni.
Reclusione fino a tre anni per chi affitta a stranieri privi del permesso di soggiorno.
Norme più severe sui matrimoni misti
I gestori di money transfer,devono acquisire e conservare per dieci anni il permesso di soggiorno dello straniero che richieda il servizio e denunciarlo nel giro di 12 ore in caso di irregolarità. In pratica, si istituiscono delle spie di fatto.
Obbligo di esibire agli uffici della pubblica amministrazione il permesso di soggiorno. In pratica sarà impossibile per i figli di immigrati irregolari essere iscritti all’anagrafe.
Norme più severe per i writers.
Albo dei buttafuori tenuto dal Prefetto
Istituzione delle ronde: "cittadini non armati per segnalare alle forze di polizia o locali eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana o situazioni di disagio sociale. "
Schedatura delle persone «che non hanno fissa dimora».
Reintrodotto l'oltraggio a pubblico ufficiale (abrogato nel 1999): fino a tre anni di carcere.
Introdotti i requisiti morali per il rilascio della patente.
Sospensione cautelare dell'attività o scioglimento di associazioni, organizzazioni, movimenti o gruppi comunque denominati, la cui azione si ritiene possa favorire la commissione di reati di terrorismo
e infine in controtendenza:
Attenuanti legate a reati pedopornografici, di riduzione in schiavitù, legati alla tratta di persone.
Un capolavoro insomma.
dalla lettera aperta di Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio a el Pais
martedì 30 giugno 2009
Campagna Palestina Solidarietà risponde alle critiche sul boicottaggio della mostra del cinema
Con ordine rispondiamo a tutti.
Il Festival del Cinema di Pesaro si avvia alla conclusione e vogliamo rispondere a quelli che in questi giorni ci hanno criticato per il nostro appello al boicottaggio: politici, semplici cittadini, critici
cinematografici, partiti ecc.
In linea di massima le critiche erano di tre tipi:
-- La cultura e il cinema non si boicottano perché sono una forma di comunicazione e dialogo tra culture ed è un modo per arrivare alla pace
-- Chi boicotta il festival del cinema per la presenza d'Israele è un pò razzista
-- I film presenti al festival del cinema sono di registi israeliani critici con il loro governo. Il festival presenta anche un film di un autore palestinese, quindi chi boicotta il festival non conosce la
realtà israelo-palestinese e fa un clamoroso autogol.
Con ordine rispondiamo a tutti.
Abbiamo ripetuto mille volte che il nostro non era un boicottaggio alla cultura ma, una forma di pressione sulle istituzioni israeliane.
In tanti hanno fatto finta di non capire e il ritornello è continuato, ben rappresentato dal cinema che supera le barriere. Nei Territori Palestinesi Occupati però le barriere non sono di polistirolo ma di cemento armato, sono alte otto metri e i militari israeliani che le controllano sparano a vista.
Tra i tanti sostenitori del cinema che supera le barriere c'è qualcuno che ricorda la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia che nel luglio 2004 ha dichiarato illegittimo il muro che Israele sta costruendo nei Territori Palestinesi Occupati?
Del resto è un vero peccato che di tanti estimatori del dialogo nessuno si è presentato all'incontro con Fida Qishta, cittadina di Rafah, che abbiamo organizzato il 25 sera nella sala del Consiglio Comunale. Eppure Rafah è gemellata con Pesaro.
L'accusa di razzismo nei nostri confronti è un insulto a cui rispondiamo con i fatti.
Chi in questi giorni ha partecipato alle nostre attività è in prima fila nella lotta contro il razzismo strisciante che avvolge la nostra società.
Chi ha aderito al nostro appello usa il tempo libero per organizzare conferenze e seminari sui migranti, raccoglie fondi per associazioni che "resistono" nel sud del mondo, alcuni hanno fatto periodi di
volontariato in mezzo mondo,
Chi ci chiama razzisti non ci conosce e farebbe bene a venire alle nostre iniziative prima di parlare.
L'ultimo genere di critica riguarda la nostra ignoranza, non abbiamo capito che al festival sono stati presentati tanti film che provocano una giusta indignazione di fronte alle ingiustizie subite dai
palestinesi.
Dario Fò durante un suo spettacolo diceva che l'indignazione di fronte alle ingiustizie è il ruttino della democrazia se non è accompagnata da un impegno reale per mettervi fine.
Per quello che ci riguarda non ci siamo svegliati quando abbiamo appreso della retrospettiva su Israele al festival del cinema. Sono anni che lavoriamo sulla questione israelo-palestinese. Abbiamo organizzato decine di dibattiti, seminari, proiezioni, mostre fotografiche; abbiamo ospitato attivisti israeliani e palestinesi, docenti universitari, giornalisti, scrittori.
Conosciamo bene la realtà dell'opposizione israeliana, abbiamo ospitato a Pesaro militari israeliani che rifiutano di servire nei territori palestinesi occupati e intellettuali, ci hanno raccontato le contraddizioni di uno stato democratico che occupa militarmente da 41 anni i Territori Palestinesi Occupati e che discrimina il 20% dei propri cittadini perché palestinesi.
Conosciamo chi realmente in Israele si batte per i diritti dei palestinesi, sono loro che ci hanno spinto e incoraggiato a portare avanti il boicottaggio come forma di protesta contro la politica coloniale israeliana.
Siamo parte di un movimento che raccoglie israeliani, palestinesi e attivisti internazionali, altro che razzisti, altro che malati di protagonismo che non sanno quello che fanno!
domenica 28 giugno 2009
Io non respingo
Segnalo la campagna 'Io non respingo' promossa da Fortress Europe
Le sei menzogne del governo sugli sbarchi
I lati oscuri del patto con la Libia
I crimini del regime libico
E' possibile firmare la petizione on line indirizzata a Parlamento Italiano, Parlamento e Commissione Europea e Unhcr, per fare chiarezza sulle condizioni dei migranti africani in Libia e sulle responsabilità italiane.
sabato 27 giugno 2009
C'è un'unica strada: "Boicottare Israele"
Ancora dal manifesto di oggi:
La scrittrice canadese, che si trova in Cisgiordania per presentare il suo libro "Shock Economy", a fianco dei palestinesi e dei pacifisti israeliani.
Il boicottaggio non è, dice, contro lo stato ebraico in quanto tale ma contro le politiche di segregazione e occupazione dei suoi governi.
"Il boicottaggio di Israele, ne sono convinta, è l'unico modo per poter accelerare la fine dell'occupazione delle terre palestinesi.
E' necessario riprendere la pressione internazionale che consentì di mettere fine all'apartheid in Sudafrica. A pensarlo sono anche tanti ebrei israeliani."
Precipizi
"La precipitazione della politica nella corruzione e nella bassezza e l'emersione di Berlusconi non trovano freno.
L'area già comunista e socialista non tenta neppure un riallineamento verso la socialdemocrazia.
La spoliticizzazione segue alla delusione; si vive nell'oggi perché è dannata la memoria del passato e non si sà cosa volere per il futuro.
Incertezza, risentimento, paura.
Protezionismo degli ancora occupati a una crisi che non intendono.
Mai, per parafrasare Guicciardini, la gente italiana è stata così infelice e così cattiva"
Come dice Tonino Guerra 'L'ottimismo vola!'
giovedì 25 giugno 2009
Incontro con Fida Qishta
La Campagna Palestina Solidarietà ha organizzato un incontro con Fida Qishta, giornalista freelance e blogger su http://www.sunshine208.blogspot.com/ dove riporta le notizie da Gaza e in particolar modo da Rafah, città della Striscia di Gaza dove vive.
Pubblico due contributi audio:
Le ragioni del boicottaggio
Su Obama e Netanyahu
Constatazione:
La città di Pesaro è gemellata con Rafah. A sei mesi dall'attacco devastante dell'esercito israeliano “Piombo fuso” nella Striscia di Gaza, l'amministrazione comunale, che presiede il comitato organizzatore del festival del cinema, promuove una retrospettiva sul cinema israeliano e ignora l'arrivo di una giornalista dalla città di Rafah.