martedì 3 novembre 2009

Crocefisso si, crocefisso no

Viene il dubbio che questa storia del crocefisso serva per non parlare d'altro. Ma visto che di cazzate se ne sono sentite tante in merito, dico anche la mia.

La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha detto «no» ai crocifissi in classe.

Una sentenza del TAR del Veneto tempo fa, giustificava la presenza del crocefisso affermando che questo simbolo ha "un significato neutrale e laico in riferimento alla storia e alla tradizione dell’Italia" e che "oltre ad essere un simbolo religioso, può rappresentare anche gli altri valori".

La Corte Europea afferma una cosa banale forse, ma a mio avviso molto più precisa, ovvero che "il simbolo del crocifisso ha una pluralità di significati tra cui il senso religioso è predominante."

Personalmente credo che per il rispetto di tutti, credenti e non credenti, tutti i luoghi pubblici dovrebbero essere liberi da simboli religiosi o da simboli il cui senso predominante è quello religioso.
Non vedo nulla di blasfemo o di irrispettoso in questa affermazione. Anzi.

La domanda da porsi non è "Perché dobbiamo togliere il crocefisso?", ma caso mai "Perchè abbiamo dovuto mettercelo?"

Per inciso, la legge che lo prevede è un Regio Decreto del 1924!

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