martedì 22 settembre 2009

I diritti delle donne in Afghanistan

Molti giustificano l'occupazione dell'Afghanistan da parte degli USA e dei suoi alleati, dicendo che la guerra contro i talebani si fà anche per migliorare la condizione delle donne afghane e per i loro diritti.

Secondo le donne afghane di Rawa (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan) tutto ciò è semplicemente falso.

da rawa.org

'Sette anni fa il governo statunitense e i suoi alleati hanno legittimato l’invasione militare dell’Afghanistan facendo credere alla popolazione di tutto il mondo che avrebbero liberato le donne afghane, portato la democrazia, combattuto il terrorismo. Il nostro popolo, oppresso dal regime dei talebani, era pieno di speranze; ma presto il suo desiderio di sicurezza, democrazia e libertà è stato tradito.

Con l’insediamento del governo fantoccio di Karzai, gli USA si sono alleati di nuovo con i signori della guerra fondamentalisti, che loro stessi avevano creato. Fin dall’inizio Karzai ha ignorato le richieste del suo popolo e la fiducia che gli era stata accordata e ha scelto di compromettersi con i criminali dell’Alleanza del Nord, offrendo loro le più alte cariche governative. Il nostro popolo si è sentito maggiormente tradito; contrariamente a quanto viene dichiarato da ministri e ufficiali governativi corrotti, il paese è sempre più sotto il controllo delle mafie e le auto immolazioni, gli stupri, i rapimenti di donne e bambini sono ai più alti livelli della storia dell’Afghanistan.'

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PS: l'articolo citato è stato pubblicato ad ottobre 2008. Dubito che la situazione sia migliorata da un anno a questa parte, ma spero di essere contraddetto.


Strage. Massacro. Inferno. Reagire.

Strage. Massacro. Inferno. Reagire. Chi si ferma in edicola a comperare un quotidiano e scorre veloce i titoli a caratteri cubitali dei nostri quotidiani può provare a chiudere gli occhi: nel buio vedrà quelle parole ritornare.
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da peacereporter.net

Il contesto reale

Strani giorni: mi è capitato di essere d'accordo persino con un prete.

"I titoli di quasi tutti i giornali, dei tg e dei commentatori sono unanimi: «Strage di Italiani in Afghanistan: 6 militari uccisi». Ecco il modo ideologico di leggere e dare false notizie per vere. La «strage» riguarda 20 afghani e 6 militari, tutti uccisi nello stesso istante e con le stesse modalità; poi vi sono oltre 60 feriti afghani e 4 militari italiani. I feriti italiani sono stati rimpatriati per le cure necessarie, gli afghani sono rimasti per strada e se non interviene Emergency restano lì ad aumentare il numero dei morti afghani.

A costo di apparire cinico (e non lo sono) non riesco a piangere questi morti «italiani», isolati dal loro contesto reale."

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di Paolo Farinella, prete
(18 settembre 2009)

giovedì 17 settembre 2009

Il 19 settembre mobilitazione spontanea: "No ai bavagli, si alla pace"

La manifestazione collettiva del 19 settembre e' stata rinviata su indicazione dei promotori. Ma c'e' chi sente ugualmente l'urgenza di fare qualcosa contro la disinformazione che fomenta le guerre.

Per questo motivo l'associazione PeaceLink di volontariato dell'informazione ( www.peacelink.it ) e il portale satirico "Mamma!" ( www.mamma.am ) hanno lanciato la campagna di mobilitazione spontanea "No ai bavagli, si' alla pace", invitando i cittadini a realizzare azioni nonviolente contro la disinformazione e le guerre.

"No ai bavagli, si' alla pace" e' una campagna per l'invito dei cittadini all'azione diretta contro la disinformazione e la propaganda che condizionano la vita delle persone, e spesso la espongono a gravi pericoli.

E' una campagna che non ha un centro di organizzazione, e si propone unicamente di raccogliere e dare visibilita' a tutte le iniziative di gruppi e singole persone che decideranno di attivarsi su questi temi, "manifestandosi" anche in assenza di un assembramento di piazza.


lunedì 14 settembre 2009

Luttazzi su satira e potere

Mentana a Elm Street

A Roma per la libertà di stampa

Sabato 19 settembre a Roma in Piazza del Popolo alle 16: manifestazione per la libertà di stampa.

http://fnsi-libera-informazione.blogspot.com/

domenica 13 settembre 2009

Venezia premia la propaganda israeliana

'Lebanon' di Samuel Maoz vince il Leone d'Oro a Venezia.

Non ho visto il film, ma leggendo alcune dichiarazioni del regista mi pare palese che si tratti di un film di propaganda.



da lastampa.it

«Tutto è partito da un ricordo sensoriale: l'odore di carne bruciata. Dalla mia memoria soggettiva è nato questo film, che ha una struttura classica per far sentire i sentimenti dei personaggi al pubblico, perchè si identifichi». Così il regista israeliano Samuel Moz ha presentato il suo Lebanon, che ritorna alla Prima Guerra del Libano del 1982, quando il 6 giugno alle 6.15 del mattino l'allora soldato 20enne Moz uccise un uomo, per la prima volta nella sua vita.

«Alcuni ricordi non li ho più, ma gli altri - ha detto il regista e sceneggiatore - mi sono serviti non per documentare degli eventi, ma per raccontare la storie interiore dei carristi, quattro anime ferite e sanguinanti».


dal manifesto.it (di Roberto Silvestri)

'Lebanon, di Samuel Maoz [..] è opera prima, abbastanza virtuosa da convincere anche il pubblico più attrezzato che le vittime da compatire e ricordare con commozione, dopo l'aggressione in Libano del 1982 non sono i massacrati civili o in armi, ma la psiche fragile dei delicati massacratori. Missione riuscita.'

sabato 12 settembre 2009

Gaza Freedom March


Gaza Freedom March - 1 Gennaio 2010


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Una grande manifestazione internazionale non violenta per fermare l'assedio illegale israeliano a Gaza.

http://www.gazafreedommarch.org