martedì 7 luglio 2009

Fida Qishta in Italia


Il 27 dicembre 2008, ha inizio “Piombo fuso”. Nel corso delle tre settimane dell'operazione militare vengono uccisi 1285 palestinesi. Secondo i dati del Palestinian Center for human rights, tra loro 895 civili e 167 poliziotti. I bambini ammazzati sono 280, le donne 111.

I feriti sono 4336 (tra loro 1133 bambini e 735 donne).

2400 le case totalmente distrutte.

Decine di organizzazioni dei diritti umani iniziano a raccogliere indizi per incriminare per “crimini di guerra” militari e politici israeliani che hanno partecipato “Piombo fuso”.

Fida Qishta è di Rafah, città al confine sud della Striscia di Gaza. Ha poco più di vent'anni, cura il blog http://sunshine208.blogspot.com ed insegna. E' stata invitata in Italia da Ya Basta e da Campagna Palestina Solidarietà per raccontare e per mostrare le foto e i video di quanto è accaduto e di ciò che tuttora accade nella Striscia di Gaza.

Racconta dell'operazione militare israeliana, di alcuni episodi di incredibile ferocia dei soldati israeliani. Ma qualcuno potrebbe dire che si tratta di propaganda.

Le immagini però sono difficilmente falsificabili e per capire cos'è stato Piombo Fuso ti basta e avanza vedere gli effetti del fosforo bianco sulla schiena di un ragazzino di 12 anni.

“La cosa che più ci ha indignato, come palestinesi, è stata l'indifferenza della comunità internazionale, davanti a questi crimini” ci dice.

Anche se i giornalisti erano stati fatti tutti uscire dalla Striscia di Gaza durante l'operazione, le informazioni sono passate, dai blog come quello di Fida o come quello di Vittorio Arrigoni.

Nessuno può dire che non si sapeva cosa stesse accadendo.
E nessuno può dire di non sapere quello che sta accadendo oggi.

Anche se i bombardamenti sono finiti, la Striscia di Gaza continua ad essere sotto assedio. Le persone e le merci vengono bloccate sistematicamente sia in ingresso che in uscita.

“Nonostante le parole di Obama che ha parlato di ricostruzione, alla frontiera il materiale che servirebbe per ricostruire non viene fatto passare.”

L'esercito israeliano ha poi imposto una zona cuscinetto (Buffer Zone) di 1 Km dal confine est, che proibisce ai contadini di andare a lavorare i propri campi, unica fonte di reddito per molti.

Fida ci mostra un altro video in cui l'esercito israeliano spara su alcuni contadini palestinesi, nonostante la presenza degli attivisti dell'ISM (International Solidarity Movement).

Stesso discorso per i pescatori.

Secondo gli accordi di Oslo, i pescherecci palestinesi possono navigare fino a 20 miglia dalla costa, secondo la legislazione internazionale fino a 12, a 6 miglia per una legge dello stato israeliano, per disposizione della marina militare israeliana il limite è di 2 miglia.

Oltre questo limite la Marina israeliana spara contro i pescatori, come ci mostra Fida in un suo video.

“Il boicottaggio economico, culturale, accademico e sportivo di Israele è l'unico modo non violento per cambiare la politica discriminatoria e il sistema di apartheid instaurato dal governo israeliano.”

2 commenti:

Rough Moleskin ha detto...

Ciao

Dei 3 giorni passati assieme, una mezz'ora l'abbiamo dedicata a questo.

http://rough-moleskine.blogspot.com/2009/07/ignorare-non-e-non-sapere-intervista.html

A presto, F

G ha detto...

Grazie per la segnalazione: intervista molto interessante e ben fatta!