L'ambasciata italiana al Cairo ha fatto sapere che il governo egiziano, dopo aver convocato gli ambasciatori delle 42 nazioni cui appartengono i volontari della Gaza Freedom March, li ha avvertiti che la Marcia non è autorizzata. Di conseguenza, pur non potendo impedire l'arrivo in Egitto di cittadini stranieri, impedirà ogni violazione delle leggi e della sicurezza del Paese, se necessario anche procedendo ad arresti. La nostra ambasciata non ha potuto che prendere atto delle dichiarazioni egiziane, non potendo agire autonomamente, in quanto la dimensione del problema va molto oltre i rapporti bilaterali italo-egiziani. Di seguito, trovate la traduzione del comunicato emesso, a nome di tutte le organizzazioni della GFM, dal Comitato organizzatore e un testo suggerito da inviare via mail/fax/tel. alle ambasciate egiziane. La mail dell'ambasciata in Italia è ambegitto@yahoo.com .
Gaza Freedom March
AGGIORNAMENTO
21 dicembre 2009
Siamo determinati a rompere l'assedio
Continueremo a fare tutto il possibile perché si realizzi
Con il pretesto di un aumento delle tensioni sul confine tra Gaza ed Egitto,
il Ministero degli Esteri egiziano ci ha informato ieri che il confine di Rafah
sarà chiuso nelle prossime settimane. Abbiamo risposto che la tensione c'è
sempre al confine a causa dell'assedio, che non ci sentiamo minacciati e
che, se ci sono rischi, sono rischi che siamo disposti a correre. Abbiamo
anche detto che ormai è troppo tardi per gli oltre 1.300 delegati provenienti
da più di 42 paesi per cambiare i loro programmi. Abbiamo entrambi
convenuto di proseguire i nostri scambi.
Anche se lo consideriamo un passo indietro, è comunque qualcosa che
abbiamo incontrato - e superato - in passato. Nessuna delle delegazioni,
grandi o piccole, che sono entrate a Gaza nel corso degli ultimi 12 mesi ha
mai ricevuto un' autorizzazione finale prima di arrivare al confine di Rafah.
La maggior parte delle delegazioni sono state scoraggiate persino da
lasciare il Cairo per Rafah. Alcune hanno avuto i loro pullman bloccati lungo
la strada. Ad alcune è stato detto chiaro e tondo che non potevano andare
a Gaza. Ma a seguito di pressioni pubbliche e politiche, il governo egiziano
ha cambiato la sua posizione e le ha lasciate passare.
I nostri sforzi e i nostri piani rimangono invariati, a questo punto. Abbiamo
deciso di rompere l'assedio di Gaza e marciare il 31 dicembre contro
l'assedio israeliano. Continuiamo nella stessa direzione.
Le ambasciate e missioni egiziane in tutto il mondo devono sentire la nostra
voce e quella dei nostri sostenitori (per telefono, fax ed e-mail) nei prossimi
decisivi giorni, con un messaggio chiaro: lasciate che la delegazione
internazionale entri a Gaza e lasciate che la Gaza Freedom March faccia il
suo cammino.
** Esempio di testo per le chiamate/fax/email all'ambasciata egiziana
Scrivo per esprimere il mio pieno sostegno alla Gaza Freedom March del
31 dicembre 2009. Chiedo al Governo egiziano di consentire ai/alle 1.300
delegati/e internazionali di entrare nella Striscia di Gaza attraverso l'Egitto.
lunedì 21 dicembre 2009
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