domenica 20 dicembre 2009
La Storia non si cancella - 1
Auschwitz: rubata la scritta "Arbeit macht frei"
dal messaggero
Tullia Zevi: «Provocazione o idiozia, ma è l'oblio il pericolo più grande»
"Il pericolo che vedo è quello dell’oblio. Come non si dovrebbe mai smettere di ripetere, se la memoria viene cancellata, questo condanna un popolo, una nazione, l’umanità intera, a rivivere i mali del passato. Con amarezza vedo la potenza dell’oblio. Con tutte le nostre forze penso che vada arginato"
Moni Ovadia: il furto di Auschwitz e l'uso strumentale di un luogo di dolore
"Vorrei ricordare che Primo Levi ha scritto Se questo è un uomo, non Se questo è un ebreo. L’ebreo rappresenta la minoranza e l’alterità. Il suo capolavoro è la distruzione degli idoli e dell’idolatria. Il suo messaggio è la volontà di onorare la persona e darle una centralità costante e assoluta.
Solo richiamando questa realtà, facendone partecipi i “diversi” di oggi, che fanno paura come gli ebrei di allora, daremo finalmente ad Auschwitz il valore maieutico che ha."
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento