mercoledì 24 giugno 2009

Tre film che ho visto

Partecipo al boicottaggio economico dei prodotti israeliani e contesto la scelta degli organizzatori del festival del cinema di Pesaro di coinvolgere nell'organizzazione l'Israel Film Fund. Visto però che l'ingresso è libero, i film li vado a vedere, seppur con la mia spilletta in bella vista contro l'occupazione della Palestina. Riporto di tre film della retrospettiva sul cinema israeliano che ho visto.



SHIVA di Ronit & Shlomi Elkabetz
Israele, Francia 2008, 115', 35mm, colore

Dopo la morte per infarto di uno dei fratelli di una numerosa famiglia israeliana, secondo la tradizione, i parenti si riuniscono nella casa del defunto per la veglia funebre che deve durare sette giorni. Presto, però vecchie questioni economiche e vecchi rancori prendono il sopravvento. Se da una parte la coabitazione diventa insostenibile, dall'altra sarà l'occasione per rompere la cappa di ipocrisia e di non-detti che aveva regnato per anni.

Il film è ambientato nel 1991 all'epoca della Guerra del Golfo in cui in Israele si temevano attacchi chimici o nucleari da parte dell'Iraq.
La sirena di allarme che suona, durante la veglia funebre, congela temporaneamente i conflitti familiari, che riprenderanno ad allarme rientrato.


TEHILIM di Raphaël Nadjari

Israele, Francia 2007, 96’, 35mm, colore

Un padre accompagna in macchina i suoi due figli a scuola. Sono in ritardo e hanno un piccolo incidente. Il padre chiede al figlio più grande di andare a cercare aiuti. Ma all’arrivo dei soccorsi, il padre è misteriosamente scomparso, mentre il fratello ferito viene trasferito in ospedale. La scomparsa del padre sconvolge le vite dei figli e della moglie.

Molto presente l'aspetto religioso, anche qui, delle preghiere e dei riti (il titolo del film, vuol dire “Salmi”, appunto), che spesso complica le cose. Per chi è religioso, come dice il regista del film: “È come se Dio ci avesse abbandonati, rivelando la nostra vulnerabilità”


THE INSOMNIAC CITY CYCLES di Ran Slavin
Israele 2004-9, 80’, Digital Beta, Mini Dv, colore

In una Tel Aviv in movimento, un uomo soffre di insonnia e cerca di ricordare se davvero qualcuno gli abbia sparato o se lui abbia sparato a qualcuno in uno dei parcheggi sotterranei della città. L’uomo non riesce a capire più cosa sia vero e cosa sia falso, il sogno (o l'incubo) dalla realtà.

Dice il protagonista “Vaghi ricordi dei fatti” e “La menzogna è un grande affare”
Non aggiungerei altro.



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