giovedì 25 giugno 2009

Sul boicottaggio della mostra del cinema


Ricevo e pubblico un contributo in merito al boicottaggio della mostra del cinema di Pesaro:

Quello che non si riesce a capire, è perché in un momento come questo, quando Israele ha dato il meglio di se in quanto a violazione dei diritti umani, ci sia in tutto il pianeta, questo bisogno assoluto di dare visibilità alla cultura israeliana.
Secondo me non è un caso, penso che nasca da una strategia politica israeliana fatta a tavolino, per far vedere al mondo il loro volto umano, e lasciare quindi in secondo piano il genocidio che stanno portando avanti nei confronti del popolo palestinese.
Israele vuole creare una situazione di normalizzazione dell'occupazione, ed è quello che i palestinesi non vogliono.
Quello che mi lascia sconcertata è che tutto ciò si realizzi grazie alla complicità dei governi "democratici" dell'occidente. E penso che è importante sottolineare che anche tanti israeliani sono direttamente coinvolti come organizzatori delle campagne di boicottaggio
Le vuote enunciazioni contano poco o nulla e nella realtà i diritti dei palestinesi sono sistematicamente violati. Come dice Ken Loach "... L'appello al boicottaggio delle istituzioni culturali israeliane proviene da molti palestinesi: scrittori, artisti, iornalisti, giuristi, accademici, sindacalisti, insegnanti. Viene visto come "un contributo alla lotta per porre fine all'occupazione, alla colonizzazione e al sistema di apartheid israeliano nei Territori Palestinesi". Chi siamo noi per non prestare ascolto al loro appello?....
Susy

Nessun commento: