domenica 2 ottobre 2011

Milionari e non


Traduzione libera di un elenco pubblicato da 
www.coalitionofresistance.org.uk (Broadsheet 3 Oct 2011)
che a mio avviso riassume bene la situazione sociale inglese. 
Striscione appeso durante lo sciopero del 14 set degli addetti alle pulizie presso la SOAS
 
L'Inghilterra dei milionari
- SPROPORZIONI: i milionari sono solo l'1% della popolazione 
mondiale ma possiedono il 39% della ricchezza globale;
- QUANTI: la Gran Bretagna è al quarto posto al mondo per
numero di milionari dichiarati dopo USA, Giappone e Cina;
- IN CRESCITA: negli ultimi due anni, durante la crisi, 
il numero di milionari in UK è cresciuto del 17% passando 
da 528.000 a 619.000;
- CONTROLLO DEL GOVERNO: dei 23 membri della coalizione
di governo 18 sono milionari;
- SENZA RISCHI: a seguito di investimenti sbagliati che hanno
portato l'economia sull'orlo del tracollo, i banchieri sono stati
salvati con soldi pubblici;
- EVASIONE: l'evasione fiscale ammonta a 120 milioni di sterline 
ogni anno. Molti tra i più ricchi in UK, come ad esempio il 
proprietario di Arcadia/Topshop Sir Philip Green, non pagano 
affatto le tasse.
 
L'Inghilterra popolare 
- DISUGUAGLIANZA: il tasso di disuguaglianza in UK è sempre
cresciuto negli ultimi anni ed è ora a livello degli Stati Uniti e
del Messico e molto più alto rispetto   alle altre economie europee
- POVERTÀ INFANTILE: 4 milioni di bambini crescono in condizioni 
di povertà, da 1 su 10 nel 1979 a 1 su 3 del 1998 e ad oggi è il
dato peggiore in Europa http://www.endchildpoverty.org.uk/;
- PENSIONATI: In UK il tasso di povertà tra i pensionati è tra i 
peggiori in Europa, con 2 milioni sotto la soglia di povertà (breadline)
e molti in condizioni di "fuel poverty" (definizione usata quando una 
persona spende più del 10% delle proprie entrate per il riscaldamento)
- SALARI: i redditi reali per i ceti medio bassi sono rimasti
sostanzialmente fermi dal 2001 dal momento che i banchieri e 
i ricchi sono diventati sempre più ricchi, dal 1975 al 2008 la 
percentuale dei salari sul PIL inglese è passato dal 64.5 al 53.2
- ALLOGGI: nel 1988 il 58% dei giovani delle ceti medio bassi 
possedeva una casa, nel 2008 solo il  29% 
- NON STUDIO NON LAVORO: il tasso di disoccupazione giovanile è
al 20.2%. A 200.000 giovani è stato negato l'accesso all'università, 
50.000 di questi con il  massimo dei voti.

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